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WONKA VINTAGE POP

BY GIULIA WONKA

the hippest in america un articolo di giulia wonka per studio 21

THE HIPPEST TRIP IN AMERICA

Oltre 1100 episodi, 35 stagioni, centinaia se non migliaia di artisti tra ballerini, cantanti e musicisti hanno caratterizzato la storia di Soul Train, iconico programma televisivo americano che ha contribuito a diffondere le culture hip-hop, soul e r&b in tutto il mondo.

Nel 1970 Don Cornelius, che già lavorava alla WCIU TV di Chicago come reporter, ebbe l’opportunità di portare in tv lo show itinerante che presentava in giro per l’Illinois nel quale andava alla ricerca di nuovi talenti musicali. Il successo immediato del programma lo portò ad essere trasmesso, già l’anno successivo, in tutti gli Stati Uniti, grazie al metodo della syndication. La produzione quindi si sposta a Los Angeles, aprendo le porte a molti più artisti che non vedevano l’ora di prendere parte all’ormai popolarissimo show.

the hippest in america un articolo di giulia wonka per studio 21

Don Cornelius è stato in grado di leggere il pubblico che lo seguiva, comprendendo al meglio quali fossero gusti e desideri degli spettatori e accontentandoli, dando voce per la prima volta a rapper in erba, basti pensare alla Sugar Hill Gang e a Kurtis Blow, andando anche contro il proprio gusto personale, ma dando giusta rappresentazione della scena dell’epoca. Fu anche il primo a mostrare al grande pubblico stili di ballo fino ad allora confinati nei club come il waacking, il locking e il popping, infatti diversi pionieri calcarono questo palco, come Tyrone Proctor, Jody Watley e gli Electric Boogaloos. Ha creato uno show che è diventato testimone di un mondo in evoluzione, sia dal punto di vista musicale che culturale.

Soul Train divenne presto il “place to be”, non solo uno spazio aperto ad artisti emergenti, ma anche il posto in cui quelli di maggior fama volevano andare per sentirsi protagonisti di un fenomeno così grande: Aretha Franklin, James Brown, the Supremes, the Jackson 5, Tina Turner, David Bowie, Donna Summer e molti molti altri artisti furono ospiti dello show.

Nel 1993, dopo ben 22 stagioni, Don Cornelius decise di abbandonare la conduzione rimanendo comunque a lavorare dietro le quinte dello show; inizialmente gli succedettero vari host celebri ma come ospiti, mai fissi, fino a quando Mystro Clark prese le redini nel 1997, seguito poi da Shemar Moore e Dorian Gregory fino alla chiusura del programma nel 2006.

Ed è proprio da questo programma che nasce The Soul Train Line, momento immancabile in ogni party che si rispetti: i ballerini dello show si dividevano in due linee parallele con uno spazio al centro che consentiva il passaggio di una coppia in ordine consecutivo, così ognuno aveva modo di mostrare le proprie capacità o di presentare nuovi passi, insomma, un altro momento di gioia e condivisione.

the hippest in america un articolo di giulia wonka per studio 21

Dopo questo breve viaggio indietro nel tempo, non mi resta che congedarmi proprio come Don Cornelius: “as always in parting, we wish you love, peace…and SOUL!”

Giulia Wonka IG

Giulia Wonka FB


Dancing with MonnElisa

NEW YORK INTERIOR – EDWARD HOPPER
Whitney Museum of American Art – New York city, 1921

BY ELISA PEANO

Edward Hopper presentato da elisa peano per studio21

Edward Hopper (New York 1882-1967) fu uno dei principali esponenti del realismo, si distinse per l’abilità di riuscire a descrivere la società americana in modo plastico e reale. Racconta concetti astratti con soggetti estremamente concreti e semplici: è questa la grande abilità di Hopper, a cui si sono ispirati e si ispirano artisti, scrittori e registi, tra cui Dario Argento.

A differenza dei suoi contemporanei con i dipinti non vuole educare, non ha un fine morale né politico, Hopper descrive semplicemente vividi scorci della New York di inizio Novecento. Non mancano le influenze dei grandi artisti europei, fu sempre affascinato dall’impressionismo francese di fine Ottocento in particolare lo ispirarono Degas, Manet e Monet nel gioco dell’esplorazione della luce.

New York Interior raffigura una ballerina illuminata da un raggio brillante che mette in risalto l’azzurro del vestito a contrasto con la carnagione pallida. La posizione di schiena della donna è inusuale, il quadro così risulta essere molto impersonale, ma anche intimo, immerge l’osservatore nella quotidianità della protagonista, è come se quest’ultimo la osservasse voyeuristicamente da una finestra esterna.

Hopper per quest’opera fu influenzato da Edgar Degas. In particolare nel soggetto, la donna ricorda infatti una ballerina, nello specifico quella posizionata in primo piano di schiena nel dipinto La lezione di Danza. Anche nei contorni sfumati del vestito, tipici degli impressionisti, e nei colori chiari della carnagione della donna si rifà all’artista delle ballerine.

Osservando il quadro l’attenzione cade subito sul braccio sollevato dipinto con pennellate ferme e vivide, che delineano la muscolatura della donna, emerge poi ancor di più a contrasto con i colori scuri della porta e del mobile sullo sfondo.

In continuità con il braccio si può notare la nuca incorniciata da lunghi capelli marroni, divisi a metà lungo le spalle come se fossero due tende di un palcoscenico.
L’osservatore si sente parte della scena, è entrato nell’intimitá della stanza in cui si trova la ballerina, per la quale si riesce a provare empatia, pur non conoscendone il volto: questo è il potere del pennello di Hopper.

In continuità con il braccio si può notare la nuca incorniciata da lunghi capelli marroni, divisi a metà lungo le spalle come se fossero due tende di un palcoscenico.

L’osservatore si sente parte della scena, è entrato nell’intimitá della stanza in cui si trova la ballerina, per la quale si riesce a provare empatia, pur non conoscendone il volto: questo è il potere del pennello di Hopper.

Elisa Peano IG


ORIGINI

BY STRITTI

ORIGINI un articolo di stritti per studio21

Il caso di Massimiliano Varrese che si professa insieme ai Carramba Boys il fautore della popolarità ed evoluzione dell’Hip Hop Dance in Italia ha dato modo di riportare notizie delle origini di questo stile che si chiamerebbe Hip Hop Freestyle perché l’Hip Hop Dance è un contenitore dove sono situate l’hip Hop Freestyle ed il Breakin, questo quanto riportato da Mr Wiggles in una delle nostre chiacchierate.

Tornando alle origine di questo stile avvengono tra l’87 e l’88 grazie ai primi videoclip che mandava Deejay Television, per quel che mi riguarda il video “Every Little Step“ di Bobby Brown ma anche grazie ai primi collegamenti delle tv private ai canali stranieri dove mandavano le prime trasmissioni di Rap come “Yo! MTV Rap” e “Rapcity” tanto per citarne due

Ricordo di aver registrato ai tempi il video “You Got’s Chill” degli EPMD dove ballavano Stezo e Fendi, le Salt’n’Pepa con “Push It” e “Shake Your Thang” dove tra i ballerini c’erano i Kid’n’Play poco prima del debutto.

Quindi in quel periodo chi ballava Breakin’ e Pop-Lockin o Electric Boogie da noi chiamato spesso solo Boogie (perché al tempo non c’erano le due discipline separate Poppin e Lockin come oggi ma c’era un ibrido nato a NY dove i ballerini riprendevano movenze dei colleghi della West Coast dalla tv come noi facevamo con loro, poi negli anni l’informazione aumenta e il panorama cambia) iniziava ad approciarsi a questo nuovo stile grazie alle prime informazioni prese dalla tv.

Ricordiamo che nello stesso periodo nasce l’Hip House e nei video i primi Ballerini di Freestyle erano sempre presenti e aumentarono quindi nelle discoteche e ai Party Hip Hop al tempo denominati Zulu Party oltre ai cerchi di Breakin iniziarono a proliferare dei cerchi di Hip Hop Freestyle.

Ricordo anche delle ragazze che facevano Double Dutch che era una disciplina che spesso veniva incorporata nelle manifestazioni Hip Hop già dai primi anni 80 ed era presente anche nella prima Tournée Hip Hop, il NY City Rap Tour anche chiamato The Roxy Tour nel 1982.

L’anno successivo la trasmissione “Ritmi Urbani” su Videomusic condotta da una delle Lorimeri oltre alla puntata sul Breakin girata al Regio di Torino ne girarono anche una sul “Freestyle” dove intervistarono i 2 Damn Funky dove si spiegavano le origini e lo sviluppo.

Per quello che riguarda i nostri video rap di solito erano presenti solo Breakin, nel 1994 io ballai Freestyle nel 1994 nel video “La Mia Coccinella” dei Sottotono poi i ballerini di questa disciplina arrivarono a fine 90 primi 2000 in modo più massiccio.

Questi sono sono alcuni esempi, diciamo quelli più significativi di quello che è successo tra fine anni 80 e i primi 90, sono stati anni molto intensi, una rivoluzione e una crescita esponenziale che ha dato vita alla scena florida degli anni 90 che poi diedero la base per tutto quello che è successo nel nuovo millennio, quindi fondamentale e molto importante.

Conoscere da dove veniamo ci rende consapevoli di quello che stiamo facendo ora e ci dà uno stimolo per il futuro, per una giusta evoluzione, sicuramente più responsabile.

Stritti IG


STUDIO 21 MEETS

IAIA GHIA

iaia ghia intervistata a studio21

A novembre 2022 si è svolta a Porto, in Portogallo, la settima edizione del Dancehall Camp Portugal, una rassegna di quattro giorni organizzata da Dyana Dua che ogni anno comprende workshops con guest per la maggior parte giamaicani, contest, battle e party.

Durante quest’ultima edizione, definita “Unstoppable edition”, si è svolto anche un altro importantissimo evento: il Queens On Top To Di World, un nuovo format della famosa competizione ideata da Alevanille che ogni anno decreta la Dancehall Queen di molti Paesi europei e non.

Durante questo contest, 5 già Dancehall Queen nei loro rispettivi Paesi si sono scontrate con 6 sfidanti da tutto il mondo – dalla Polonia alla Grecia, fino ad arrivare a Panama – per conquistare il titolo di Dancehall Queen internazionale di fronte ad una giuria d’eccezione composta da Kissy McKoy, The Cookiie Monster e Happy Feet.

Le sfidanti sono state scelte mediante due fasi di selezione: la prima ha previsto un videocontest online, mentre la seconda si è svolta in presenza subito prima della competizione.

L’Italia è stata protagonista, con ben 2 Dancehall Queen (Dhq Pinkie Pie e Dhq So Shorty) e 3 sfidanti selezionate. Tra queste, c’era anche la nostra Iaia! Ecco qui una piccola intervista che le abbiamo fatto per raccontare la sua esperienza.

iaia ghia intervistata a studio21

Ti aspettavi di essere selezionata per questa importante competizione?
A dire il vero, ho partecipato al videocontest un po’ per caso. Mi sembrava di non avere un’idea per il video da realizzare, non sapevo dove girarlo, se farmi aiutare da qualche professionista. Alla fine l’ho girato da sola, in casa, con una coreografia ispirata al Re Leone (mi sono anche disegnata i baffi da gatto!). Il video è piaciuto alla giuria e così, circa una mese dopo, ho scoperto di essere stata selezionata per passare alla seconda fase, in Portogallo.

Come ti sei preparata per le fasi successive?
Innanzitutto ho pensato ai temi del secondo round di selezione, che poteva essere libero, e del primo round della competizione ufficiale, che prevedeva il racconto di una storia o di un soggetto ben definiti. Così sono nate le mie coreografie ispirate rispettivamente alla ginnastica, che mi ha fatta superare anche la seconda selezione, ed al Far West. Per il resto, ho studiato molto le dancing tunes, ho praticato nuovi steps ed ho lavorato sulla preparazione fisica.

Sei quindi entrata a far parte delle 11 partecipanti del Queens On Top To Di World, dove sei poi stata eliminata alla fine del primo round. Sei soddisfatta del risultato raggiunto?
Assolutamente! Il livello era altissimo ed essere riuscita ad arrivare fino a lì, avendo avuto la possibilità di mostrare entrambi i pezzi su cui avevo lavorato, è stata per me una grandissima gioia e motivo di orgoglio. Stimo molto tutte le altre ragazze con cui ho gareggiato e la cosa che ho apprezzato di più è stato il clima di solidarietà e supporto che ci ha legate molto durante tutta la gara. Ci sono molti momenti che mi porterò dietro con un bel sorriso!

Più recentemente hai anche partecipato al Dancehall Queen Contest Milano 2023 organizzato da Federica Nazzari e Miss Nina Calabash, dove ti sei aggiudicata il terzo posto! Una parola su questa esperienza.
Sì è stato fantastico! Ho gareggiato con molte amiche e forse questo mi ha aiutata a rilassarmi e a godermi i round pensandoli più come ad una festa che una competizione. Anche lì il clima era bellissimo, gioioso ed allegro! Essere arrivata sul podio, tra l’altro insieme alle fantastiche Dhq Pinkie Pie ed Aurora Black G, è stata una gioia indescrivibile, come un pezzo di un puzzle che si incastra perfettamente al resto.

Prossima fermata?
Ovviamente siamo tutti impazienti per la prima edizione di Yasso a Torino il 3 e 4 febbraio 2024! Anche quest’anno il Queens On Top si terrà qui a Torino all’interno di questo evento ed io parteciperò di nuovo. Non vedo l’ora di mostrare i round che ho preparato quest’anno! Il primo round in particolare, quello di presentazione, è molto importante per me perché un po’ diverso dal solito e molto introspettivo. Spero vi piacerà!

iaia ghia esibizione dancehall

Ilaria Ghia IG


YASSO DANCEHALL EVENT

3 – 4 FEBBRAIO 2024

Yasso Evento dancehall torino 3-4 febbraio 2024

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