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ST21 Gazette Luglio 2021

#DEEPLE9

HER POWER

Il potere di due artiste  – part II

Intervista a Barbara Menietti e Silvia D’aries 
ST21 Gazette Luglio 2021 – Deeple#9 – Barbara Menietti e Silvia D’aries

ST21 Gazette Luglio 2021

Eccoci alla seconda puntata dell’intervista a Barbara e Silvia. Nella parte precedente avevamo parlato della loro carriera artistica e dei progetti insieme, compreso l’ultima collaborazione nel video Hi Power di Andrea Passenger. A questo punto dell’intervista mi sono permessa di fare ad entrambe domande molto personali riguardo due eventi importanti che hanno trasformato il loro corpo di artiste in modo diverso ma intenso, per farmi raccontare cosa hanno provato, come hanno reagito e cosa hanno dato loro queste esperienze.

Ok questo quindi è stato l’inizio. Ora veniamo al vostro ultimo progetto insieme per Passenger.

B: Allora quando Passenger, amico di lunga data, mi ha chiamata per chiedermi di fare un video insieme per un suo pezzo, ispirandosi a quello di Footwork di Theo Parrish, ho subito accettato dicendogli che volevo coinvolgere anche Silvia, e siccome lui la conosceva già ha subito apprezzato l’idea. Ci è voluto poi più di un anno perché fosse pubblicato tra tutto.

S: Poi se ricordo bene all’inizio era qualcosa di contorto, una storia di un omicidio di cui non si capiva chi fosse vittima o carnefice, buono o cattivo. C’era questo concetto di dualità dell’identità, doppia personalità, un’idea un po’ ambigua e anche splatter.

B: Si, i ruoli dovevano confondersi e non essere definiti. Per il video, tra l’altro, è stato coinvolto Gabriele Ottino, che noi già conoscevamo, un personaggio un po’ visionario.

S: Esatto, e per prepararci, abbiamo iniziato a usare lo spazio in modo doppio, una in piedi e una sdraiata, facendo le stesse cose ma confondendo l’orientamento e facendo sequenze in contatto un po’ intrecciate. Ci siamo viste moltissimo e il giorno del video abbiamo poi fatto tutt’altro, anche se avevamo ormai un nostro codice di movimento interno lavorato nel tempo. Ci è stato anche chiesto di inserire una parte più libera, nella quale muoversi quasi a sfinimento sulla musica, qualcosa di più fisico e dinamico e l’improvvisazione era la maniera migliore per esprimere quel tipo di energia.

B: Ricordo che sapevamo che ci sarebbe stata una parte di improvvisazione a contatto ed era la parte più aliena in cui dovevamo essere assenti e solo corpi, ma per il resto non avevamo idea di cosa sarebbe successo, eravamo pronte a tutto. Alla fine, il luogo ha un po’ scelto il seguito. Passenger voleva soprattutto che noi fossimo soddisfatte della danza e che potessimo fare quello che volevamo e Gabriele, essendo molto sensibile alla danza, ci ha accompagnate. Ci hanno fatto ripetere la danza su tutta la traccia, che dura molti minuti e per parecchie volte, anche entrambe nello stesso momento. Durante le riprese non sapevamo se fossimo viste o meno quindi abbiamo dovuto spingere ogni volta, con Silvia che era anche incinta. È stato molto divertente.

S: Avevamo un sacco di materiale ma non sapevamo esattamente cosa avremmo fatto…sono tutte cose che sono venute così sul momento. Lavorare con Barbara è bello anche perché ci lasciamo abbastanza portare. Non avevamo l’ansia di raggiungere l’obiettivo per forza in quel momento, tutti volevamo viverci il viaggio.

B: Eravamo tutte personalità disponibili, nessuno si è imposto e i pezzetti si sono assemblati naturalmente. Ogni volta guardare il video ci dà una sensazione diversa.

Barbara Menietti e Silvia D’aries

La vostra presenza reale, il contrasto tra i momenti statici e quelli esplosivi e la tensione di sottofondo, il vostro video tra le tante cose mi ha dato proprio l’impressione di qualcosa di vero.

S: Io mi sono emozionata pensando al contatto fisico e a quanto mi mancasse, era bello, era piacevole, in quel momento era naturale, sembrava un’altra vita. Il fatto che sia arrivato tanto tempo dopo è stato bello perché è arrivato in un momento in cui tutto sembra finto, a ricordarci com’era

B: Durante la preparazione del video ci vedevamo quasi tutti i giorni e a rivederlo adesso percepisco proprio l’affetto e la vicinanza che ora non possiamo vivere come allora.

S: Il sostegno tra noi è un sentimento che ci appartiene, per l’amicizia che condividiamo ma anche perché quando danziamo sento proprio che siamo partners, spalla l’una dell’altra. Il sostegno non era un obiettivo emotivo ma sicuramente c’era.

Siete due persone che hanno avuto un cambiamento importante in questo ultimo periodo: una gravidanza e un infortunio. Volevo chiedervi come vi hanno trasformate queste esperienze.

S: Per quanto mi riguarda ho vissuto la gravidanza come un momento molto potente, non mi sono sentita di rallentare ma anzi ancora più energica. Facevo lezione con la pancia, mi rotolavo per terra fino a dieci giorni prima del parto. Anche se era cambiato il mio baricentro mi sono sempre sentita a mio agio con la pancia. La gravidanza mi ha dato tantissime energie, come un supereroe. Forse sentivo di essere ancora più creativa, lucida, desiderosa di fare. Sono stata molto fortunata perché comunque ho avuto una gravidanza molto tranquilla. E poi a livello artistico penso che Anita mi abbia portato tantissima fortuna in molte occasioni.

B: per me invece, è stata una cosa fortissima. Arrivavo da un’esperienza pazzesca in Senegal di grande sovraccarico fisico ed emotivo. È stato un anno molto molto carico in generale. Sentivo di avere bisogno di una pausa anche dall’insegnamento e l’infortunio è arrivato così, come un fulmine. Ho pensato tantissime volte di essermela tirata, perché mi porto sempre allo stremo delle forze sia mentali che fisiche.

Adesso che sto bene ho imparato a risparmiarmi ogni tanto, cosa che prima o poi avrei dovuto affrontare. Ho cercato di vedere questa situazione con tutti i lati positivi che poteva avere: è un infortunio tipico di chi usa tanto il corpo, quindi incolparmi non mi ha mai attraversata per fortuna, anzi è stato un momento per riappropriarmi del riposo, della staticità, per dilatare i tempi… condizione che ha coinvolto poi tutti perché è iniziata la pandemia tra l’altro.

All’inizio l’ho presa molto bene poi quando ho avuto l’esito è stato pesante ma mi ha permesso di rendermi conto di avere delle risorse che non avrei mai pensato di avere. Ho realizzato che anche se non potevo ballare quella parte di me non era in pausa e ho imparato a non accanirmi sul dovere di allenarsi, perché spesso nel nostro ambiente non allenarsi significa sentirsi in colpa, mentre adesso, se non ho voglia lo accetto. Ho dovuto un po’ ad aspettare. Ci sono stati sicuramente dei momenti di down, perché si passa dalla gioia per i piccoli ma epocali passi avanti alla frenesia dei momenti in cui vorresti tornare a fare tutto subito. ci sono momenti di assestamento che durano X tempo e nell’attraversarli ho cercato di farmi portare dal flusso e di farmi sorprendere.

Se non molli anche dopo una situazione così vuol proprio dire che quest’arte fa parte di te. Magari non è il mio momento migliore però la danza è proprio mia e non me la leva nessuno. Al di là dei risultati… Ho pensato anche all’età, che non ho vinto nessun evento internazionale, che non ho migliaia di follower su instagram… insomma, grandi riflessioni ma se mi guardo indietro penso di aver conosciuto delle persone che mi hanno dato la possibilità di esprimermi, che mi conoscono veramente come la Barbara che danza…

Anche per questo mese vi do appuntamento alla prossima edizione con la terza e ultima parte dell’intervista

Peace

Umana from Deeple


ST21 Gazette Luglio 2021

STUDIO21 MEETS LAURA

ST21 Gazette Luglio 2021 – Laura from Thatmotherfunkyshow

Per cominciare: chi è Laura?

Laura è un’appassionata divulgatrice di black music e cultura Hip Hop, sta ancora crescendo e scoprendo tante cose e molti aspetti di questo mondo ed è pronta ad applicare tutto ciò che ha imparato, sta imparando e imparerà.

Da dove nasce la tua passione per la musica?

La musica ha sempre fatto parte della mia vita. I miei genitori avevano un negozio di dischi a Vicenza, il Music Power, che è stato punto di riferimento per gli appassionati di musica funky, soul, R&B e Hip Hop. Un altro elemento chiave del mio background musicale, è stato mio zio dj Ciso, fondatore della discoteca Palladium, spazio che ha contribuito alla diffusione della Black Music in Italia.

Parlaci di Thatmotherfunkyshow

@thatmotherfunkyshow è un progetto nato nel 2017 dalla passione per la Black Music e la cultura Hip Hop. L’obiettivo iniziale era quello di condividere copertine di album frutto delle mie ricerche, piano piano ho dato spazio non solo al diggin’, ma anche ad altri argomenti sempre legati alla musica uscendo nel febbraio 2020 con il primo video di divulgazione su Instagram TV.

Qual è a tuo parere la caratteristica che contraddistingue la musica dalle altre forme d’arte?

La musica è una forma d’arte astratta, che non conosce limiti di contenuto e che si rivolge prima allo spirito e poi all’intelletto, dando vita ad immagini, colori e movimento nella mente delle persone che la ascoltano.

ST21 Gazette Luglio 2021 – Laura from Thatmotherfunkyshow

Credi che la musica sia in grado di cambiare le nostre abitudini, pensieri, o addirittura pregiudizi?

Certamente, la musica educa le persone attraverso l’espressione e la comunicazione; induce a prendere coscienza della propria appartenenza ad una tradizione culturale; ci da gli strumenti per il confronto e il rispetto di altre realtà e tradizioni; sviluppa la nostra sensibilità artistica; ci dà autonomia di giudizio.

Cita gli artisti che secondo te tutti dovrebbero conoscere e il perché.

È molto difficile elencarli tutti, ma sul mio canale Spotify –“MTFK Show”– troverete delle playlist con un po’ di nomi nuovi ed interessanti.

Thatmotherfunkyshow Playlist su Spotify

Hai un sogno nel cassetto?

Assolutamente sì, ne ho tanti e tra questi c’è anche quello di far conoscere a più persone possibili quello che faccio e le mie ricerche.

E per concludere: qualche novità in arrivo?

Ho da poco pubblicato un video su Instagram TV dove parlo di Malcolm Cecil, il creatore del più grosso sintetizzatore al mondo e il produttore musicale di molti artisti gettonati soprattutto negli anni Settanta come Stevie Wonder, Gil Scott-Heron e The Isley Brothers.

ST21 Gazette Luglio 2021 – Laura from Thatmotherfunkyshow

ST21 Gazette Luglio 2021

SUOS

SUPER UNLIMITED ORIGINAL SKILLZ

Dove un passo di danza riempie di luce il grigiore delle metropoli di tutto il mondo. Dove la rivoluzione nasce da dentro e si manifesta sotto forma di arte. Dove essere diversi è un valore inestimabile.
SUOS

OUR STORY

Suos è un brand di streetwear fondato a Torino nel 2017. Nasce unendo la passione per la danza di strada con l'urban wear più interessante del momento. Simone Costantini (il fondatore) si innamora del Breakin' e della danza Hip Hop nel 1994, in un momento in cui quest'arte non era di moda. Con tanto impegno dalla strada riesce ad arrivare sui palchi più importanti d'Italia e non solo. Suos Clothing è l'evoluzione di queste emozioni. È frutto di anni di allenamenti, impegno e passione. È il mondo della streetdance che si trasforma in streetwear. 

Oggi il team del brand è formato da grafici, designer e professionisti che lavorano con passione alla creazione di collezioni ricercate ed esclusive È in preparazione la collezione invernale 2021 ispirata al mondo del writing con chiari riferimenti alla streetdance. I designers stanno lavorando a grafiche elaborate stampate tono su tono. Per i prossimi drop si presterà maggiore attenzione ai dettagli, alla qualità ed alle finiture.
SUOS CLOTHING

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BUON COMPLEANNO LADY KILLER!

16 ANNI INSIEME

ST21 Gazette Luglio 2021 – LADY KILLER CREW

Nel sedicesimo anniversario le “Lady Killer” si raccontano con parole dei membri storici della Crew tutta al femminile che sin dal 2005 può narrare una storia fatta di traguardi, rinnovamenti, nuovi obiettivi, ma sempre con dei punti fermi come legami di vita autentici, talento e attitudini artistiche versatili.

I traguardi di questo gruppo sono noti sin dal suo esordio, collezionando successi nel tempo e consolidando la propria identità attraverso collaborazioni professionali, performance e show di successo. All’iniziale esperienza agonistica sappiamo essersi affiancata quella artistica professionale, che le vede nel corso della loro storia protagoniste di eventi riconosciuti sin dai primi mesi di esperienza all’attivo.

Tra le più importanti però vogliamo sicuramente ricordare l’anno 2008, con il loro ingresso come “Ambassador” del Team Nike Italia. Da quel momento si susseguiranno per questo gruppo di donne una serie di esperienze all’estero, in cui le “Lady” si sono misurate fin da giovanissime. Nel 2013 dall’unione delle menti di tutte, nasce “Who’s That Lady”, evento che custodisce un’anima tutta femminile e lascia spazio all’emergere delle personalità dei singoli membri della crew, che con forza hanno iniziato e ancora oggi continuano a lasciare un’impronta precisa sulla scena, formando generazioni di ballerine/i di talento a cui donano il loro segno distintivo.

Un gruppo consolidato da sempre numeroso, che ha saputo attraversare le sue fasi non sempre lineari, ma senza paura, e pur sempre certe di poter contare sulla magia di ciò che accadeva in sala, capaci di evolvere e che vede al suo interno inserirsi negli ultimi anni, una nuova generazione di membri che raccogliendo questa storia ne rappresenti il futuro. Ora a me, il difficile compito di raccontare in questa intervista la formazione odierna, che conta nove ballerine, svelandovi sicuramente qualche aneddoto e retroscena, ma sempre con la genuinità e la spontaneità tipica dei membri di cui vi vado a parlare.

16 ANNI DI LADY KILLER

La prima domanda è per la “Queen” Vittoria, cui si riconosce la vera maternità del gruppo e a cui chiediamo subito: come mai “Lady Killer”?

Vittoria: il nome del gruppo è nato prima della crew in sé. In quegli anni ero solita portare la maglietta di Margot, il personaggio al femminile della serie animata di Lupin, e Lady Killer era un nome in cui solitamente venivo riconosciuta in quel momento. La sua sagoma mi ha attratto subito per i suoi contorni eleganti e il logo così ben connotato, mi è stato di grossa ispirazione per individuare i membri che l’avrebbero rappresentato.

Poi c’é Elisa “Pinklady”, che ci racconta invece di come le è stato proposto di far parte del gruppo e la sua prima convocazione.

Pinklady: È stato super emozionante. Ho ricevuto una chiamata a casa, erano i tempi del telefono fisso e dall’altra parte della cornetta c’era mia sorella, Teresa, che mi ha detto testuali parole: <<Eliiiiii sieditiiiiii ! Vittoria Paccotti ci ha appena chiesto di entrare in un gruppo di sole donne, chiamato Lady Killer! >> Non scorderò mai quel momento…

Considerata quasi una super eroina del gruppo e conosciuta come “Babì”, Chiara ci racconta del primo traguardo del gruppo.

Babì: il nostro primo traguardo risale alla nostra prima esibizione come esordienti, dove l’unione fra di noi è stata molto potente. Ma per me il vero momento magico che hai poi creato tutto, è stata senza dubbio la partecipazione al “Dance Delight” di Parigi, dove la platea esplose in un boato, che ancora riesco a sentire nelle orecchie, subito dopo l’inizio della nostra esibizione, sulle le note di Crossroads di LL Cool J. E vi assicuro che la nostra commozione continua ogni volta che ci riguardiamo in quel frammento o sentiamo quella musica.

Ma i traguardi si sa, si portano dietro anche molti sacrifici, ed a questo rispondo io “Lil’T” Teresa, alla domanda che chiede se Vittoria era pretenziosa durante le prove.

Lil’T: Dire che avesse pretese è un eufemismo. Vittoria nasconde un lato perfezionista che devo ammettere essere stato un grosso punto di forza per il gruppo, frutto di prove a notte inoltrata, solo perché vedeva imperfezioni di cui neppure noi eravamo consapevoli. Non si tratta solo di sincronia, cercava un’essenza riconoscibile, un’anima comune, che oggi, una volta trovata, è diventata la nostra forza”.

E ora sentite il battito di un cuore, bene, perché é il momento di “Chabine” Jennifer, che ci parla del suo ingresso, e della sua accoglienza nel gruppo in un momento in cui questo si sentiva fortemente consolidato.

Chabine: Il mio ingresso nelle Lady Killer è stato una vera sorpresa, di quelle che non ti aspetti, era un mercoledì sera del 2007 e sopraggiunta a Sport City, dopo una lezione in cui Vittoria ci aveva coreografato “All because of you” di Ne-Yo. Sbadata e fuori dal mondo come al mio solito, non avevo ben chiaro chi fossero le Lady Killer e cosa facessero, ma quella proposta suonò subito come qualcosa di grosso, di irrinunciabile e accettai entusiasta. Conobbi tutto il gruppo, allora erano otto. La settimana successiva ero molto nervosa, alcune di loro le avevo già viste a lezione e ai miei occhi erano come “le ragazze popolari della scuola”, quando tu sei al primo anno, spaventata e non sai bene come comportarti.

Ricordo che la più accogliente, fin da subito, fu Chiara: un folletto sorridente e incredibilmente talentuoso, con una capigliatura di un biondo platino che neanche Lady Gaga. In principio restai nel mio angolo, un po’ intimidita e preoccupata di non essere all’altezza, ma ben presto strinsi un legame fortissimo con tutte e in modo diverso per ciascuna. Con Elisa, pochi mesi dopo, organizzai il nostro primo evento, l’Hip Hop Day. Invece, Teresa, poche settimane dopo il mio ingresso nel gruppo e alla vigilia della mia prima gara, si offrì di farmi ripassare tutte le coreografie che non ricordavo, il primo avvicinamento di un’amicizia che ci ha poi visto anche conviventi.

La nostra “Lilly” Liliana, ad oggi unica componente milanese, ci racconta invece del tema della lontananza.

Lilly : prima di tutto amo Torino e tante volte ho pensato di trasferirmi. Le Lady mi hanno sempre fatta sentire a casa e non solo loro, anche tutti gli altri ballerini di Torino che ho conosciuto in tutti questi anni.Far parte delle Lady significa far parte di un gruppo di donne che stimo e che amo. Non riuscirei proprio a vedermi senza di loro. Grazie a loro sono cresciuta a livello artistico e ne sarò per sempre grata. L’appartenenza la sento sempre, la distanza è solo in chilometri. Saper collaborare e ascoltarsi quando le menti sono tante non è facile, ma estremamente stimolante. Inoltre, io sento che nonostante ognuna di noi abbia una quotidianità, sogni e obiettivi professionali estremamente diversi, quando si è insieme in sala, sul palco, o dietro l’organizzazione di un evento, l’obiettivo diventa uno solo, e si lavora come un tutt’uno

Ed ora voce alla Next Generation Ladies. A narrare i punti di forza delle Lady, leggiamo “Misfit” Claudia.

Misfit : per me i punti di forza delle Lady sono la diversità e l’obiettivo in comune. Abbiamo tutte temperamenti e personalità differenti, che diventano motivo di crescita sia artistica che professionale.

Ed ora voce alla Next Generation Ladies. A narrare i punti di forza delle Lady, leggiamo “Misfit” Claudia.

Shegy: ciò che differenzia noi “ladine” dalle più grandi, ma comunque giovanissime e bellissime, è sicuramente il fatto di essere nate in un periodo e contesto differente. Per noi la forza è stata aver avuto un esempio da seguire, una “vecchia generazione” a cui ispirarci, soprattutto per la concezione di amicizia che le vede unite ancora oggi nel guidarci come nuova generazione”. Dulcis in fundo, è la nostra “Future” Futura a narrare di emozioni nel descrivere un elemento comune.

Futura: ciò che unisce “nuova” e “vecchia generazione” sono senza dubbio la passione per la street dance, la magia e il forte sentimento che sentiamo mentre danziamo. Esso viene ancor più alimentato quando siamo insieme ed è potente più che mai.

Che dire… le “lacrimucce” nostalgiche le lasciamo a chi questi passaggi li ha vissuti con noi. Ballerine, donne, amiche e tanto “altro” difficile da raccontare, ma che abbiamo provato ad accennarvi, proprio in tempo di pandemia che ha messo in discussione tanti dei nostri punti fermi con noi stessi e come comunità. Soffiamo le candeline dei nostri sedici anni, perentoriamente all’unisono, senza slogan che dicono #andràtuttobene, ma solo al

“5, 6, 7, 8…
BUON COMPLEANNO LADY KILLER!”.

Grazie per questi bellissimi 16 anni insieme.
Oggi e’ il nostro compleanno e mi sembra doveroso, da parte mia per una volta esprimere ciò che sento per voi. Ricordo ancora quando ho conosciuto ognuna di Voi in circostanze differenti, e siete entrate come un tornado a far parte della mia vita. Credo nella casualità con cui le persone si incontrano e uniscono i loro cammini, lo sapete, e non so se é appunto questo il caso o per altrettanti motivi, ma oggi, a distanza di anni siamo ancora qui, più mature, più unite, sicuramente un po’ più disilluse forse, perché il tempo ci ha aiutato a crescere, ma sempre comunque con la soddisfazione di aver trovato la nostra strada, con il nostro modo particolare di condividere la vita e comunicare, felici di esserci realizzate professionalmente e personalmente, ognuna nel suo,
ma insieme, e di avere ancora una gran voglia di continuare a scoprire il mondo e noi stesse ogni giorno.

ST21 Gazette Luglio 2021 – Vittoria Paccotti

La vita quando decide di farti un regalo ti fa incontrare persone speciali. Amiche con la A maiuscola, che possono dividere con te, gioie e vittorie, ma anche in punta di piedi, in silenzio, sanno starti accanto nei momenti più difficili e di bisogno, e sappiamo noi bene quante ne abbiamo passate in questa strada percorsa fin qui. Voi “Amiche” siete tutto questo, non potevo chiedere nulla di più.
Da 16 lunghi anni vi ho accanto, e spero resterete con me ancora a lungo, una cosa unica e rara. Quindi oggi, in questo giorno speciale, voglio a mio modo augurarCi il migliore dei compleanni, così, nella più singolare delle forme che potessi pensare. Scrivere.
Uno sforzo enorme per chi come me si rifugia sempre dietro la sua corazza e non si apre facilmente in modo pubblico.

Grazie, per non darmi sempre ragione! Grazie per i consigli e i suggerimenti, Grazie per le vostre vittorie, Grazie per essere sempre le mie spalle nei momenti di sconforto, Grazie per continuare a darmi fiducia, incondizionata e senza compromessi.
Mi piacciono le margherite, mi piace la semplicità delle cose e credo ancora alle favole… e voi siete questo. Una favola!!
Grazie quindi per essere sempre state al mio fianco, giorno dopo giorno, perché insieme si cambia, insieme ci si migliora, insieme si affronta meglio la vita.
Grazie di essere semplicemente LE MIGLIORI.

Le mie LADY KILLER!!


ST21 Gazette Luglio 2021

STUDIO21 PLAYLIST by Zoto